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Penso che il buon cibo sia gioia ed espressione dei colori dell'anima di chi cucina e l'ingrediente speciale che rende gustosa ogni ricetta è l'Amore. Non saprei descrivere la ricchezza che mi da realizzare una ricetta nuova o della mia tradizione abruzzese... il mio sogno nel cassetto era avere una piccola trattoria in campagna...il cassetto non l'ho chiuso ed il sogno è ancora li...per adesso la mia casa è la trattoria dove ospito chi amo e questo blog è la mia trattoria per voi!



mercoledì 19 ottobre 2011

Quando si dice "Buono" come il pane..semi integrale alle olive

Come mi piace il post che sto per scrivere....e quando ci vuole me la canto e me la ballo da sola!!!
Mi piace perchè è saporito,colorato (finalmente una foto che viene bene)..mi piace perchè è croccante e profumato,morbido e appagante...mi piace perchè la protagonista è una fragrante,semplice ma materna pagnotta di pane.
Perchè chi mi conosce lo sa...toglietemi tutto ma non il mio pane e se ci metti che a fargli da compagnia c'erano due fette di mortazza profumata al pistacchio e le olive abbracciate alla mollica come tante stelle abbracciate al cielo...è diventato il pranzo ideale se la fame è tanta e il tempo è poco!
Inoltre questo è il pane che quando viene messo in tavola viene accolto da "Ma amore...hai fatto il pane che piace a me!!?" "Si" !   ^_^
In fondo cos'è il pane se non la ricchezza delle nostre dispense? C'è un racconto del mio papà che ascolto sempre con dolce attenzione e mi fa ogni volta riflettere...quando era ragazzo mio nonno, in casa non c'era molto,anzi..ma ,ringraziando il cielo,la sua era una famiglia di contadini che dalla terra riusciva a ricavare il necessario per condurre una vita dignitosa e rispettabile. Il raccolto e tutto quello che i pochi animali da cortile riuscivano a produrre, verdure,uova e formaggi, veniva venduto  per mettere via qualche soldo e quello che avanzava dal mercato ,veniva consumato in casa.
Un giorno alla mia bisnonna regalarono delle sarde e lei le cucinò in padella per il padrone del loro terreno,quindi mio nonno si dovette accontentare di fare la scarpetta con del pane nell'olio di cottura...uscito fuori nel cortile,l'aspettava un vicino di casa,suo amico, con un tozzo di pane secco,attirato dal profumo del pesce...si sarebbe accontentato di strofinare il suo pane su quello del nonno,che aveva il sapore del pesce....se penso a tutto il pane che viene buttato oggi nella spazzatura...se penso che oggi si riempiono i carrelli della spesa con ogni genere di cibo...siamo capaci di comperare alimenti con l'80% di conservanti,il 10% di coloranti,il 5% di mistero e il 5% di cibo!! Ma non sarebbe meglio una fettina di pane con un filo d'olio e una carezzina di sale!?  No no no.....non mi dite che fare il pane è difficile,che richiede tempo e che state tutto il giorno fuori per lavoro...il pane che vi propongo oggi fa tutto (o quasi) da solo!!
E' un pane per donne-manager in carriera con l'hobby del voler fare tutto in casa!!

Pane senza impasto semi integrale alle olive

250 gr di farina manitoba
100 gr di farina 00
150 gr di farina integrale
2,5 gr di lievito di birra fresco
1 cucchiaino di sale
350 ml di acqua a temperatura ambiente
un abbondane pugno di olive nere denocciolate e
spezzettate grossolanamente
1 filo d'olio

Aiutanti:
Una ciotola molto capiente
Un canovaccio pulito di cotone

Sciogliete il lievito nell'acqua,mettete le farine nella ciotola con il cucchiaino di sale e le olive,mischiate gli ingredienti e versate tutta l'acqua mescolando velocemente così da ottenere un impasto grezzo e appiccicoso...non preoccupatevi,dev'essere così! Lasciate il panetto al centro e circondatelo da un filo d'olio. Sigillate la ciotola con della pellicola trasparente da cucina e avvolgetela con una tovaglia pulita o con una copertina. Ora riponetela in un angolino non ventilato o nel forno spento e dimenticatevi di lei...è timida e vuole stare per i fatti suoi durante la lievitazione.
Fate passare dalle 12 ore (d'estate) alle 24 (d'inverno) riprendete l'impasto che si sarà esteso in tutta la ciotola e sarà molliccio,rovesciatelo sul piano di lavoro infarinato e con le dita infarinate ,premete leggermente per allargarlo un pò...cercate di formare un quadrato che ripiegherete su se stesso..ora starete pensando "Ecco lo sapevo che era difficile!!!"...non avete scampo:ecco il link da sbirciare per capire cosa sono le pieghe.
Ponete la pagnottella ottenuta con le pieghe sotto in una ciotola più piccola coperta da un canovaccio infarinato,ricoprite con i lembi del canovaccio e fate lievitare un'ora (anche un pò di più se volete un pane più soffice) nel forno spento.
Ci siamo quasi: tirate fuori la ciotola,accendete il forno a 200° e ponete il panetto in una teglia appena strofinata con un pezzeto di carta unta,date tre tagli con un coltello affilato e infornate:
per 20 minuti a 200°
per altri 60 minuti a 170°

...che ve ne pare? Colorata la crosticina? Il profumo ha invaso tutta la casa? Bene è pronto!
Sfornate,abbracciate il vostro pane con un canovaccio pulito e coccolatelo un pò mentre si raffredda...ora non vi resta che scendere sotto casa,recarvi dal salumiere e acquistare 200 gr di mortadella con il pistaccio o di prosciuttella rustica,se vi piace, anche due fettine di provolone piccante e, se il frigo ne è sprovvisto,due birrette fresche fresche...
....sono sicura che il caviale non è così buono e soprattutto non rende così felici!!!!!!

Il consiglio in più: la pagnottella che ne esce fuori non è molto grande ma se siete solo due cuori e una capanna,potete affettare il pane e riporlo in freezer in un sacchetto,così avrete la comodità di tornare dal lavoro,tirare fuori le fette che servono e passarle 5 minuti in forno...come nuovo...e quando proprio il pane diventa "stanco" e non è più buono,prima di buttarlo o di farlo diventare verde,ponetelo in una ciotola aperta,fatelo seccare e usatelo per fare polpette,ripieni o torte...o se proprio è un piccolissimo tozzetto,sono sicura che nel vostro giardino,o sul vostro davanzale gli uccellini gradiranno!
Lo so che raccontato sembra una favoletta per bambini,ma è davvero così semplice riuscire a "NON buttare il pane"...non ci vuole tempo o organizzazione,ma solo volontà...
...scusate non volevo fare la moralista bigotta ma quando ero piccola mi hanno sempre insegnato che " il pane non si butta..è peccato"e che se cadeva del pane a terra,prima di buttarlo,gli si dava un bacino...io lo faccio ancora...a volte è così bello restare un pò bambini.

Il pane è una cosa seria!
^_^





giovedì 13 ottobre 2011

Cozze alla tarantina

Fiuu che fatica....ma alla fine ho vinto io e le cozze sono finite dritte dritte nel coccetto!
Questa storia (è breve tranquilli!) nasce perchè alla mia metà piacciono tanto le cozze e quando le preparo prendo sempre quelle già pulite o quelle surgelate.....lo so che una brava casalinga non fa queste cose...ma io sono anche una "donna in carriera" (???) e quando non c'è mai il tempo si fa come si può! Questa volta ho voluto fare tutto da me...il tempo non mi mancava,visto che avevo tutta la notte davanti e il desiderio di farlo felice non è mai assente quindi mi sono messa all'opera:da brava massaia sono andata dal pescivendolo e ho preso il mio bel sacchetto di cozze...ok e ora?? Bè ragazzi sarò anche una casalinga e una cuoca volenterosa ,ma d'imparare non si smette mai e allora....allora vado sul "mio" motore di ricerca personale: Chabbina!
Mi da tutte le dritte necessarie per la corretta pulizia e io cercando di non disturbarla troppo.......la chiamo e la messaggio una ventina di volte!!!!!!!!!!!!!!!  ^_^
Il risultato?Un prelibato coccetto di "Cozze alla Tarantina" per due e un'amicizia sempre più bella!!!!
La ricetta io l'ho trovata su Giallo Zafferano,ma poi ho adattato le dosi e i gusti alle nostre esigenze quindi, per due belle personcine innamorate, ho coinvolto:

1 kg di cozze freschissime
2 spicchi d'aglio
1 abbondante ciuffo di prezzemelo
1 pizzico di sale
4 generosi cucchiai di olio evo
1/2 bicchiere di vino bianco
200 gr di pelati
2 fette di pane tostato
(io ho usato il classico filoncino)
...e tanta tanta pazienza!

Per la pulizia delle cozze (se non l'avete mai fatto) guardate qui e prendete una giornata di ferie!!! Si scherza tranquilli,per 1 kg di cozze io ho impiegato circa 45 minuti...non so se è tanto o poco ma considerate che in queste cose sono un pò pignoletta e dovevano brillare!
Bene ora avete le cozze pulite e ,se avete seguito il video,anche precotte!
Attenzione:quando scolerete le cozze,non buttate il liquido di cottura che rimarrà nella pentola,ma filtratelo e mettetelo da parte, servirà per la cottura finale e darà sapore al vostro piatto!
In una casseruola capiente mettete due dei quattro cucchiai di olio,lo spicchio d'aglio e parte del ciuffo di prezzemolo,unite le cozze e fate insaporire per 2 minuti,sfumate con il vino bianco e fatelo ritirare completamente;nel frattempo in un'altra casseruola mettete il restante olio evo,lo spicchio d'aglio e se vi piace, un pezzetto di peperoncino...fate rosolare 2 minuti e unite i pelati,schiacciandoli con una forchetta,unite il liquido di cottura delle cozze e fate cuocere per circa 5 minuti;è arrivato il momento di far incontrare le cozze con il loro sughetto e di regalare all'olfatto una sensazione di profumato piacere.
Ora che sono insieme,fate amoreggiare i pelati con i molluschi per qualche minuto,finchè il sugo non risulterà asciutto e corposo...trasferite su un letto...scusate... su un piatto da portata (io avevo il coccio, perfetto per queste pietanze) e accarezzate con una spolverata di prezzemolo tritato....nel frattempo avrete tostato due fette di pane da pucciare nel sughetto,ma se siete ghiotti come me,anche più di due. Non vi resta che gustare insieme ad un buon bicchiere di bianco fruttato e fresco....di regola:leccarsi le dita.

Consigli per il giorno dopo:comperare un profumo per ambienti da tenere in cucina per una settimana...il tempo di persistenza dell'odore del pesce in casa.....soprattutto se questa era solo la prima portata!!

Il resto della cena?? Alle prossime puntate!!
Buona giornata di sole a tutti voi!!!

mercoledì 5 ottobre 2011

Gnocchi di ricotta e quel simpatico occhiolino


Non so perchè ma l'autunno mi parla dei ricordi più belli,mi accarezza con i profumi e i colori più cari alla mia memoria e lascia nel mio cuore quel retrogusto di dolce malinconia per tempi che non torneranno più....per stati d'animo che, pur ricreando le stesse situazioni,non saranno mai gli stessi..perchè sono passati tanti anni,perchè una volta le guanciotte di questa "bambina" erano più rosse e più tonde e quando la sua mamma le metteva il grembiule sembrava il mantello di un super eroe...perchè a volte vorrei tanto tornare anche per soli 5 minuti ad incontrare quegli occhioni verdi che osservavano tutto come fosse la cosa più preziosa che avesse mai visto.
E la ricetta che vi propongo oggi fa parte di quel mondo a quattro mani (le mie piccole e paffute e quelle della  mia mamma,grandi e magiche) perchè quando in casa si facevano gli gnocchi io ero felicissima non solo per il buonissimo pranzo che avrei consumato ma per il simpatico compito che era mio ...tutto mio:fare l'occhiolino agli gnocchi!!  E per "occhiolino" non vuol dire che ci provavo con i pezzetti di pasta ma che con il mio polliciotto dovevo fare, al centro dello gnocco, la fossetta che avrebbe ospitato il sugo! Slurp!
Questi che vi propongo oggi sono un pò diversi da quelli che facevo con la mia mamma perchè al posto delle patate c'è la ricotta,ma vi assicuro che sono altrettanto buoni e un pò più saporiti! Li ho scoperti grazie ad una mia zia che mi ha gentilmente dato la ricetta!

Per 4 persone

500 gr di ricotta vaccina ben asciutta
300 gr di parmigiano garttugiato
100 gr di pecorino grattugiato
200 gr di farina
1 uovo intero
1 pizzico generoso di sale
 farina per la lavorazione

Io ho lavorato tutto in una ciotola in questo modo:in una ciotola capiente lavorate la ricotta con l'uovo e il sale facendo amalgamare ben bene i due ingredienti;aggiungete a pioggia il parmigiano e il pecorino (come suggerisce la mia zia se volete un sapore più delicato potete sostituire il pecorino con altro parmigiano),unite di seguito la farina e impastate sul piano di lavoro leggermente infarinato ,formando una pagnottella liscia e soda.
Ora prendete l'impasto e date forma a dei filoni di circa un 1,5 cm di spessore (sta a voi la scelta di pezzi piccoli o grandi come più vi piace) tagliate dei toccheti di 2 cm (ripeto che io vi do le  mie misure ma non è una regola) e .....e qui arrivava il mio fondamentale e prezioso lavoro:con il pollice infarinato fate una leggera pressione su ogni gnocchetto,ma attenzione la pressione non dev'essere statica ma con un movimento delicato verso l'esterno...uhuuu com'e difficile spiegarlo... come se con il pollice voleste capovolgere gli gnocchi. Forza provatene qualcuno e vedrete che farlo è di una facilità "infantile"!! Però la mia mamma per fare prima aveva un segreto che io scoperto quando ero ormai grandicella: mentre io ne facevo uno,lei ne faceva 10 e li buttava dalla mia parte....e io ho sempre pensato "Caspiterina come sono veloce a fare ste fossette...un giorno diventerò qualcuno in cucina!!!"....e infatti sono diventata la "latitante" dei miei fornelli.
Per condirli io ho usato un ragù al basilico e una buona manciata di parmigiano....vi assicurò una bontà...come? Volete una foto? .................uhmmm...dovete fidarvi perchè avevo ospiti a cena e l'ho dimenticata.... ^_^

Baci baci!!